Gestione Emergenza Covid-19 - Aggiornamento 18 gennaio 2021
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Il Giappone è una nazione insulare del continente asiatico composta da un totale di 6.852 isole. Le quattro principali, da Nord a Sud, sono Hokkaido, Honshu, Shikoku e, infine, Kyushu. Costituiscono la parte emersa di una grande catena montuosa situata lungo la cintura di fuoco del Pacifico e nel proprio insieme formano un arco lungo circa 3.000 km che si estende tra l'Oceano Pacifico, il Mare di Ochotsk, il Mar del Giappone e il Mar Cinese Orientale.
A Sud della regione del Kanto, a circa 1.100 km dalle isole maggiori, si estende l'arcipelago delle isole Nanpo che, a sua volta, comprende le isole Izu, Ogasawara e Vulcano. In seno a tale arcipelago è presente la celebre isola di Iwo Jima, teatro di una delle più sanguinose battaglie della seconda guerra mondiale. A Sud di Kyushu si trova l'arcipelago delle Ryukyu, le cui isole principali sono Okinawa, Amami e Sakishima. A Nord di Hokkaido sono localizzate, infine, le isole Curili, arcipelago la cui sovranità è da tempo motivo di disputa con il governo russo. Esclusi i territori contesi, il territorio giapponese si estende per 377.915 km quadrati.
La lunga e stretta isola principale, Honshu, ha un’ampiezza massima di 322 km e rappresenta, da sola, i due terzi dell’intera superficie nazionale. Il litorale nipponico, movimentato da numerosissime baie e altrettante insenature, si estende per oltre 29.750 km.
Le coste affacciate sull’Oceano Pacifico si presentano per lo più frastagliate e ricche di golfi e promontori. Tale fenomeno morfologico è una conseguenza dell'azione erosiva attuata sia dalle maree sia dalle tempeste oceaniche.
La linea costiera occidentale, affacciata sul Mare del Giappone, è poco articolata e ha un'estensione inferiore ai 4.830 km. Le coste occidentali presentano solo due insenature degne di nota: le baie di Wakasa e di Toyama (entrambe nell’Honshu).
Poiché il Giappone è un arcipelago che si estende per oltre 3.000 km da Nord a Sud, il suo clima risulta estremamente vario, passando da zone con clima sub-artico (Hokkaido) a zone con clima sub-tropicale (Okinawa). Generalmente si può dire che il clima è temperato, con una stagione delle piogge prevista tra fine maggio e metà luglio. Da agosto a novembre sono frequenti i tifoni che possono essere di media o forte intensità.
La primavera (da marzo a maggio) è probabilmente la stagione giapponese più conosciuta, con la sua fioritura dei ciliegi. È periodo di vacanze per i Giapponesi e molte località turistiche tendono ad essere particolarmente affollate.
L'autunno (da settembre a novembre) è un'ottima stagione per viaggiare: le temperature sono piacevoli e i colori dell'autunno sono stupendi.
L'inverno (da dicembre a febbraio), fatta eccezione per Okinawa, può essere molto freddo, ma l'atmosfera è magnifica ed è il periodo ideale per praticare sport come lo sci.
L'estate (da giugno ad agosto) è molto calda e umida, ma è un'ottima stagione per visitare l'isola settentrionale di Hokkaido e le principali attrazioni turistiche non sono solitamente molto affollate.
Alla luce dell'emergenza sanitaria in corso, ciascun Paese sta adottando misure restrittive e preventive in continua evoluzione. Si raccomanda pertanto di consultare il sito Viaggiare Sicuri: http://www.viaggiaresicuri.it/country/JPN
Si raccomanda un abbigliamento leggero nell'Honshu centrale e nella zona meridionale del Paese in estate, mentre l'abbigliamento pesante è necessario ad Hokkaido e nell'Honshu settentrionale in inverno, tenendo presente che può essere fresco anche d'estate. Generalmente se fa caldo (e la temperatura è simile a quella del Sud Italia) il tasso di umidità può arrivare anche al 100%.
La storia del Giappone ha origini oscure: abitato fin dal XI millennio a.C., secondo una tradizione elaborata nell'VIII secolo sarebbe stato fondato nel 660 a.C. dall'imperatore Jinmu. Fonti storiche più attendibili testimoniano invece che i discendenti delle tribù che abitavano le isole si diedero una struttura imperiale solo molti secoli dopo. L'influenza della cultura cinese fu determinante per il Paese e si manifestò in primo luogo con l'introduzione del buddismo, fede che andò affiancandosi allo shintoismo, la religione tradizionale giapponese, e incoraggiò l'adozione di una struttura imperiale centralizzata, con capitale Nara, nel 710 d.C., e Heian Kyo, l'attuale Kyoto, nel 794 d.C.. Questa struttura imperiale, tuttavia, era minata da poteri locali in ascesa: fra questi, la famiglia dei Fujiwara che, dal X secolo, esercitò di fatto il dominio su gran parte del Giappone, a cui seguì il dominio da parte della famiglia Minamoto, a partire dal 1185. È questo il periodo della dittatura militare dello shogun, il comandante dell'esercito, e dell'affermazione dei samurai, la classe sociale dei guerrieri.
La fine del XIII secolo è identificata dagli storici come l'inizio del Medioevo del Giappone: l'avanzata dei Mongoli creò turbolenze, i signori feudali, i daimyo, consolidarono il loro potere, insieme ai maggiori monasteri buddisti, dotati delle loro forze militari. Per un lungo periodo si alternarono al potere dei rappresentanti della classe militare. A metà del XVI secolo, però, si stabilirono i primi contatti con i Portoghesi: oltre a tentare di introdurre il Cristianesimo, i Portoghesi accelerarono l'ascesa al potere delle signorie feudali e degli emergenti ceti urbani dei borghesi e dei mercanti. La reazione della dinastia al potere, i Tokugawa, fu quella di una estrema chiusura: questo atteggiamento durò per due secoli, il cosiddetto periodo Edo, fino al 1854, quando il commodoro Matthew Perry e le cosiddette "Navi Nere" della marina degli Stati Uniti forzarono l'apertura del Giappone all'Occidente con la Convenzione di Kanagawa.
Solo pochi anni dopo, lo shogunato venne deposto ed ebbe inizio il periodo Meiji: venne ripristinato l'Impero, sotto la cui guida si portarono avanti riforme importanti come la promulgazione della Costituzione, l'istituzione del sistema parlamentare, l'adozione di un esercito moderno e soprattutto una importante modernizzazione dell'agricoltura e del comparto industriale. Nel corso del periodo Meiji il Giappone riuscì anche a ritagliarsi un ruolo di primo piano nello scacchiere orientale, conquistando vittorie sulla Cina e sulla Russia per delineare nuovi confini e accedere alle risorse naturali. La Prima Guerra Mondiale permise al Giappone, che combatté al fianco degli Alleati vittoriosi, di espandere la sua sfera di influenza in Asia e i suoi possedimenti coloniali nel Pacifico. Il Giappone attaccò nuovamente la Cina nel 1937, iniziando così la seconda guerra sino-giapponese. In risposta a queste politiche aggressive, alcuni stati occidentali, tra cui gli Stati Uniti, il Regno Unito e i Paesi Bassi, imposero sanzioni e un embargo delle forniture di petrolio.
Il 7 dicembre 1941 il Giappone, senza dichiarazione di guerra, attaccò la base navale statunitense ancorata a Pearl Harbor, nelle Hawaii, distruggendola in gran parte. Quest'azione determinò l'intervento degli Stati Uniti nella Seconda Guerra Mondiale. Gli Stati Uniti risposero con bombardamenti strategici su città come Osaka, culminati con il bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki. Questi attacchi, che costarono al Giappone milioni di vite e distrussero gran parte della rete infrastrutturale e del sistema industriale, portarono alla conclusione della guerra. Il 2 settembre 1945 il Giappone accettò una resa incondizionata, a cui fece seguito l'organizzazione di un tribunale militare per perseguire i crimini di guerra. L'Imperatore Hirohito ricevette l'immunità e mantenne la propria posizione.
Nel 1947 il Giappone adottò una nuova costituzione pacifista, cercando la cooperazione internazionale, incoraggiando il rispetto dei diritti umani e le pratiche democratiche. Risorto dalle proprie ceneri, il Giappone è, al giorno d'oggi, una delle più grandi potenze economiche del mondo.
Lo tsunami provocato dalla più violenta scossa di terremoto mai registrata in Giappone, l'11 marzo 2011, ha prodotto devastazioni e causato la morte di oltre 25.000 persone, e sollevato interrogativi circa la sicurezza delle centrali nucleari, alla luce del disastro verificatosi nell'impianto di Fukushima Dai-ichi, sulla costa Est.
La cultura giapponese ha subìto grandi cambiamenti nel corso dei secoli: partendo dalla cultura originaria del Paese, detta Jomon, si è giunti a quella più contemporanea, una combinazione di influenze asiatiche, europee e nordamericane.
Dopo numerose ondate di immigrazione dal continente e dalle vicine isole del Pacifico, seguite dall'enorme ascendente della cultura cinese, gli abitanti del Giappone attraversarono un lungo periodo di relativo isolamento dal mondo esterno. Tale fenomeno ebbe come risultato la genesi di una cultura diversa da qualsiasi altra che, ancora oggi, riesce a mantenere la propria particolarità nel mondo globalizzato.
La pittura è un'arte che caratterizza il Giappone da tempo immemore. Questa forma d'arte presenta motivi ricorrenti quali le quattro stagioni, l'uso simbolico del colore, la sintonia, oltre che la continuità, tra la natura e l’uomo. Sebbene si siano evolute di pari passo ai nuovi stili e alle nuove mode introdotte, le tecniche della pittura tradizionale sono tuttora usate in Giappone.
La calligrafia, shodo, viene considerata un'arte al pari della pittura, nonostante risulti difficilmente comprensibile per la maggior parte degli occidentali. Le immagini rappresentate dalla calligrafia sono frasi, poesie, storie o anche solo caratteri kanji. Lo stile e il formato della scrittura possono fungere da commento all'argomento trattato, così come la velocità delle pennellate e la struttura delle stesse. Un'altra forma d'arte associata alla calligrafia è conosciuta come sumi-e: per questo stile pittorico monocromatico è lo stesso artista a creare il proprio inchiostro, polverizzando le barrette di inchiostro e diluendolo a proprio piacimento, e tratteggiando la propria opera senza poter eseguire correzioni.
Il Giappone è noto per la antica e profonda attitudine guerriera: il samurai, nell'epoca feudale, era un appartenente alla casta militare aristocratica. Il nome deriva dal verbo saburau che significa "servire". I samurai che non servivano un signore, un daimyo, perché era morto o perché ne aveva perso il favore, diventavano guerrieri erranti, chiamati ronin ("uomo onda"). I samurai costituivano una casta colta che, oltre alle arti marziali direttamente connesse con la loro professione, praticava arti zen come il cha no yu (arte del tè) o lo shodo (arte della scrittura). Durante il periodo Edo persero gradualmente la loro funzione militare politica, divenendo dei semplici ronin, spesso allo sbando e dediti a saccheggi e barbarie. Con il rinnovamento Meiji la classe dei samurai fu abolita in favore di un esercito nazionale in stile occidentale. Ciò nonostante il bushido, il rigido codice d'onore dei samurai, è sopravvissuto e rappresenta ancora un nucleo di principi e di valori etici.
La moneta nazionale giapponese è lo Yen.
La lingua ufficiale è il giapponese, ma l'inglese è diffuso tra i più giovani e le insegne e i cartelli stradali riportano quasi ovunque ormai la doppia scritta in ideogrammi giapponesi e lettere occidentali. Gli annunci negli aeroporti e nelle maggiori stazioni metropolitane e ferroviarie sono anche in inglese.
Il Giappone è attraversato da un singolo fuso orario (UTC +9), l’ora locale è 8 ore avanti rispetto a quella italiana ma, nel momento in cui scatta l’ora legale, tale divario scende a 7 ore.
100V, 50Hz (nell'Est del Paese) e 60Hz (nell'Ovest). Prese elettriche con due o tre contatti paralleli piatti.
Alcuni hotel possono richiedere il pagamento in loco di tassa di soggiorno e di resort fee non prepagabili dall'Italia. L'importo può variare da hotel a hotel.