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Difficoltà
Facile
Tempo
45 MIN
Cottura
-
Dosi
4
Un invitante pezzo di fontina della Valle d'Aosta sembrava volesse chiamarmi a provare un’antica ricetta inventata probabilmente dai montanari, ormai divenuta un classico: la fonduta. Giusto un po’ di fontina che unita al latte, al burro, sale e pepe poteva avere già le sembianze di una fonduta, senza considerare che avrei dovuto aggiungere uova e pan carré. Abituata da sempre a considerare una pietanza come piatto unico, ero certa che l'abbinamento con un orzo tirato a riso arricchito con porcini potesse formare un connubio perfetto per una cena di inizio autunno, ancor meglio se accompagnato da un bicchiere di vino rosso. I colori si attenuano e le tonalità del marrone invadono le nostre tavole; funghi, tartufi sono i protagonisti dell'autunno così come le castagne.
In un tegame tagliare lo scalogno, farlo appassire e aggiungere il farro tirandolo con il brodo come per il risotto.
Nel frattempo pulire i porcini, tagliarli a fette sottili e cuocerli in una padella con olio e un a noce di burro, a scelta il prezzemolo.
Negli ultimi 5 min di cottura del farro immettere i funghi.
Al termine aggiungere parmigiano e timo.
Tagliare la fontina a fettine metterla in una terrina, coprirla con il latte aggiungere il burro fuso a bagnomaria e a fiamma molto bassa fare cuocere senza mai smettere di mescolare fino a quando si formano i fili.
Alzare quindi la fiamma e mescolare con più energia, una volta addensata e omogenea togliere dal fuoco e lasciarla intiepidire assaggiare e aggiungere se necessario sale e pepe.
Riporre il farro al centro e contornarlo con la fonduta intervallata da qualche piccolo pezzettino di porcino e qualche scaglia di parmigiano reggiano.
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