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I versi del Vate, nativo di Pescara, e le antiche tradizioni della transumanza, ci riportano all’essenza di questa regione e ai suoi paesaggi tanto vari, dai monti, con le cime rocciose e gli sconfinati pascoli degli Appennini, fino alle rive del mare Adriatico.
Pescara, che siede sulla costa ed è tagliata dall’omonimo fiume, è una vivace città che si divide fra spiaggia e mondanità. La casa natale di D’Annunzio, ora museo, ristoranti e locali, l’elegante Piazza Salotto e il corso Umberto I, attorno ai quali si sviluppa il centro, sono solo alcuni degli elementi di interesse della città, nota anche per essere un porto turistico di primaria importanza. Pescara si trova infatti al centro della costa abruzzese, 150 chilometri di spiagge ampie e dorate, dalle dune delle “sette sorelle” (Silvi Marina, Pineto, Roseto degli Abruzzi, Giulianova, Tortoreto, Alba Adriatica e Martinsicuro), ai confini con le Marche, fino a San Salvo, ai confini con il Molise. San Salvo, prima località venendo da Sud, e Francavilla sono i poli della Costa dei Trabocchi, palafitte in legno tese verso il mare e ancorate alla roccia usate per la pesca. Fra i due poli ci sono Vasto, dalla spiaggia di sabbia sottile, punto di partenza per le Tremiti, San Vito Chietino, con le spiagge di “molo sud” e “calata turchino” e la “grotta delle farfalle”.
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Un elemento che caratterizza la costa abruzzese è la distribuzione dei paesi, che hanno un centro storico in collina, spesso splendido, come quello di Città Sant’Angelo, e la frazione marina, lungo le spiagge. Alle spalle della costa si levano prima le colline, poi gli Appennini, con il Gran Sasso, i Monti della Laga e il massiccio della Majella, con rilievi morbidi e pareti rocciose, verdi pascoli e boschi incontaminati, in gran parte compresi nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (PNALM), dove si trovano, protette, specie come l’aquila reale, il lupo e l’orso marsicano. Le strette valli che solcano le montagne, come la Valle dell’Aterno, gli altipiani erbosi e i costoni di roccia, sono costellati di affascinanti borghi dove il tempo sembra essersi fermato, di antichi castelli com quello di Santo Stefano di Sessanio, di siti archeologici, tutti da scoprire fra scenari selvaggi.
Fra le città, Chieti è una delle più antiche d’Italia, fondata, secondo la leggenda, nel 1181 A.C. da Achille, che le dette il nome di Teate, sua madre. Per questo i suoi abitanti sono oggi i Teatini. Bello il centro storico, da Corso Marrucino a Piazza Trento e Trieste. L’Aquila, all’ombra del Gran Sasso, porta ancora i segni del terremoto, ma accoglie monumenti interessanti come la Fontana dalle 99 cannelle e il Forte Spagnolo. Teramo, poi, bella per i suoi paesaggi naturali, custodisce un grandissimo patrimonio artistico e culturale: testimonianze che raccontano la storia di epoche molto diverse, tanto che visitarla significa fare un vero viaggio nel passato. Il castello della Monica e il teatro romano sono solo due esempi.
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Settembre, andiamo. È tempo di migrare.
Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all'Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.
GABRIELE D'ANNUNZIO, I pastori (Alcyone, 1903)
Mangiare, in Abruzzo, è una questione seria. Tra i primi, gli spaghetti alla chitarra, generalmente preparati con ragù misto di carne, sono sul podio, e tra i secondi non sono da perdere gli arrosticini, piatto simbolo della regione, spiedini di carne ovina di piccole dimensioni, da mangiarsi rigorosamente in grande quantità. Per chi predilige la cucina vegetariana, ecco le pallotte cace e ove, polpette di formaggio e uova. Per dessert, i bocconotti, dolci di pasta frolla con vari tipi di farcitura, sono l’ideale per chiudere un abbondante pasto. La coltivazione dell’olivo in Abruzzo vanta una lunga tradizione, e proprio da questa nasce la produzione di olio extravergine di oliva che, oggi, compete in eccellenza sia sul mercato nazionale che internazionale. Perfetto per una bruschetta sul tipico pane abruzzese. Anche la tradizione vinicola è ricca e propone vini come il Montepulciano delle colline teramane e il Cerasuolo. Il tripudio, vista la tradizione nella pastorizia, si ha nei formaggi dal caciocavallo alla giuncatella, dal caciofiore aquilano alla caciotta vaccina, dal caprino alla ricotta, passando per la mozzarella.
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