Cultura e tradizioni

Petit Blanc (discendenti dei coloni), Cafre (discendenti degli schiavi neri provenienti dalle coste africane e dal Madagascar), Tamil o Malabar (indiani di religione indù, discendenti dei lavoratori delle piantagioni), Z’arabe (discendenti degli indiani di confessione musulmana), Cinesi, Z’oreil (francesi metropolitani), gente dalle Comore, da Mayotte: tutte queste origini sono rappresentate a La Réunion,  terra meticcia che rispetta le differenze. Tutte le religioni qui convivono, in perfetta armonia, e le tradizioni si manifestano in una cultura variegata.

Ne sono un esempio le danze tradizionali, la séga e la maloya, fra i patrimoni intangibili tutelati dall’UNESCO: sono entrambe di origine africana, sono evolute con i cambiamenti e le ibridazioni della società dell’isola, ora reinventate in chiave moderna. Ne sono un esempio anche le strade del centro della capitale St. Denis, un mosaico di etnie e di culture come fossero pennellate di colore, che si manifesta nelle vecchie botteghe tenute dai cinesi in rue Leclerc, nei negozi gestiti da indo-musulmani, nel mercato malgascio. Tutto questo, proprio come un cari creolo, uno dei piatti tipici di Réunion, crea un mix unico, e accosta e mescola costumi e tradizioni che arrivano dai tre continenti.

Anche la cucina, infatti, con i suoi coloratissimi piatti e le sue spezie, è un esempio della varietà coltivata a Réunion. Basti pensare anche al solo aperitivo che si può degustare sull’isola: dai bouchon, ravioli al vapore ripieni di carne simili a quelli cinesi, ai bonbon piment, polpettine fritte e speziate di legumi simili ai falafel tipici della cucina levantina.