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La Namibia si trova nell'Africa Australe tra l'Oceano Atlantico ad Ovest, l'Angola a Nord, lo Zambia a Nord-Est, il Botswana ad Est ed il Sudafrica a Sud.
Durante l'estate namibiana, soprattutto tra dicembre e marzo, la temperatura tocca picchi di oltre 40°C, sebbene le temperature all'ombra abbiano un'escursione fra i 20 e i 34°C durante il giorno.
La costa è mitigata dalla corrente fredda del Benguela; la temperatura è abbastanza stabile, fra i 15 e i 25°C. Nebbia e foschia sono fenomeni ricorrenti durante la notte.
L'inverno va da maggio a settembre. L'escursione termica è notevole, in questo periodo dell'anno: si passa da gelate notturne frequenti a temperature che variano dai 18 ai 25°C durante il giorno. La stagione delle piogge va da gennaio ad aprile, con precipitazioni intense. È caratterizzata da brevi rovesci e sporadici temporali.
C'è anche un'altra stagione delle piogge, quella delle "piccole piogge", che va da ottobre a dicembre.
La valuta ufficiale è il Dollaro Namibiano.
L'unica lingua ufficiale è l'inglese, ma la più parlata è l'afrikaans (in passato, lingua ufficiale).
Il fuso orario della Namibia è GMT+2, quindi un'ora avanti rispetto all'Italia.
220 V, 50 Hz, con prese di tipo tripolare.
Si consigliano abiti leggeri e comodi durante il periodo estivo, mentre durante l'inverno è bene vestirsi a strati. Per la sera, è utile avere con sé giacche leggere e maglie di cotone in estate e maglioni e giacche pesanti d'inverno, per contrastare le escursioni termiche sia in città, sia durante i safari. Per questi ultimi consigliamo abiti dalle tonalità chiare neutre, in modo da essere in perfetta armonia con i colori della natura, che peraltro non attraggono gli insetti.
La maggior parte della popolazione è di religione cristiana, soprattutto di dottrina luterana. È presente una piccola minoranza di musulmani, concentrati soprattutto a Windhoek.
La Namibia è uno dei Paesi del mondo meno densamente popolati ma, al tempo stesso, ospita una cittadinanza estremamente variegata: l'82% della popolazione è composta da almeno 11 etnie di origine bantu, oltre ai Boscimani e al popolo Nama, senza dimenticare gli Europei di origine boera, anglosassone e tedesca e i gruppi di sangue misto. Esistono dunque una infinità di lingue, di festività e tradizioni coltivate da secoli o ibridate.
I primi abitanti dell'Africa meridionale furono i San, un popolo nomade organizzato in grandi gruppi familiari e in grado di adattarsi alle condizioni territoriali più difficili. I gruppi Khoi-khoi provenienti dal Sud, rimpiazzarono gradualmente i San, e mantennero il dominio in Namibia fino al 1500 d.C. circa. In un periodo compreso tra 2300 e 2400 anni fa, i primi Bantu si insediarono sugli altipiani della Namibia centro-meridionale. Il loro arrivo segnò la comparsa delle prime strutture tribali nelle società dell'Africa meridionale.
La Namibia, per via delle sue coste tra le più aride e inospitali al mondo, fu a lungo ignorata dagli esploratori europei. I primi visitatori furono dei marinai portoghesi in cerca di una rotta per le Indie, verso la fine del XV secolo.
Nel XIX secolo la Namibia venne annessa alla Prussia, fatta eccezione per l'enclave di Walvis Bay, di cui gli Inglesi si impossessarono nel 1878. Nei primi anni del '900 furono scoperte le miniere di diamanti nella zona tra Lüderitz e il fiume Orange. In un batter d'occhio, le autorità tedesche dichiararono l'intera zona proibita, così da poterla sfruttare appieno. Il dominio tedesco terminò con la Prima Guerra Mondiale.
Il Sudafrica ottenne dalla Società delle Nazioni un mandato per l'amministrazione del territorio (allora noto come West South Africa), rinnovato dopo la Seconda Guerra Mondiale, ma l'organizzazione rifiutò di sancire la completa annessione del paese al Sudafrica. Il governo sudafricano strinse però la propria presa sul territorio e, nel 1949, garantì la rappresentanza parlamentare alla popolazione bianca. La maggior parte delle tenute della Namibia venne suddivisa in 6000 fattorie di proprietà dei coloni bianchi, mentre i lavoratori neri vennero confinati con le loro famiglie nelle "riserve". La maggior parte degli abitanti della Namibia fu destinata ai lavori forzati fin dall'annessione da parte della Germania, e questo fu uno dei principali fattori scatenanti delle dimostrazioni di massa e dell'intensificarsi del sentimento nazionalista verso la fine degli anni '50.
Verso la fine degli anni '60 la maggior parte di questi partiti era riunita nella South West Africa People's Organisation (SWAPO), che portò la difficile problematica dell'occupazione sudafricana all'attenzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Le pressioni del Consiglio di Sicurezza non ebbero alcun esito, ma nel 1966 l'ONU votò la sospensione del mandato sudafricano e istituì il Council for South West Africa, cui affidò l'amministrazione del territorio.
Nel novembre del 1989, sotto la supervisione dell'ONU, vennero indette le prime elezioni, nelle quali la SWAPO ottenne una netta maggioranza. Nel febbraio del 1990 venne adottata una costituzione e il mese seguente venne proclamata l'indipendenza, sotto la presidenza del leader della SWAPO Sam Nujoma. Dopo anni di guerriglie, ribellioni e violenze indicibili, nel novembre 2004 in Namibia si sono svolte le elezioni presidenziali e dell'Assemblea Nazionale. L'affluenza alle urne è stata molto alta.
Per viaggiare in Namibia è necessario il passaporto con validità residua di almeno 6 mesi e con almeno 3 pagine consecutive libere per i timbri doganali. È necessario anche il biglietto aereo di andata e ritorno o di proseguimento del viaggio. La permanenza massima continuativa è di 90 giorni.
Non è richiesto visto di ingresso.
Per le eventuali modifiche a tali norme si consiglia di informarsi preventivamente presso l’Ambasciata o il Consolato del Paese presente in Italia o presso il proprio Agente di viaggio.
Per urgenze in loco, non vi è in Namibia alcuna Rappresentanza Diplomatica o Consolare italiana. L'Ambasciata d'Italia competente è a Pretoria.
Tutti i minori italiani che viaggiano devono essere muniti di documento di viaggio individuale. Per informazioni sui documenti necessari per viaggi all'estero con minori si prega di consultare il sito
http://www.viaggiaresicuri.it/#/approfondimenti/documentidiviaggio
Per conoscere la documentazione completa può essere utile anche consultare il sito della Polizia di Stato
http://www.poliziadistato.it/articolo/191
Alcune destinazioni della nostra programmazione richiedono più di una pagina libera sul passaporto per l'accesso al paese. È quindi buona norma controllare, prima della partenza, di avere un numero sufficiente di pagine libere per i timbri doganali. La normativa varia da paese a paese, alcuni ne richiedono una soltanto, altri addirittura 3. L'esperienza consiglia, per sicurezza, di avere almeno 2 pagine libere in più del numero delle destinazioni visitate. Se ad esempio si visitano 2 destinazioni, è consigliato avere 4 pagine libere sul passaporto.
Inoltre il passaporto deve essere integro in tutte le sue pagine e nella sua copertina: in caso sia danneggiato anche in piccola parte potrebbe essere negato l’imbarco.
Non è richiesta nessuna vaccinazione.
È obbligatoria la vaccinazione contro la febbre gialla per i viaggiatori di età maggiore o uguale a 9 mesi, provenienti da un Paese dove la febbre gialla è a rischio trasmissione, anche nel caso di solo transito aeroportuale superiore alle 12 ore e in ogni caso se si lascia l’aeroporto di scalo.
Per quanto riguarda la profilassi antimalarica (mai obbligatoria), è consigliata a chi si reca nella valle dei fiumi Kavango e Kunene, e per il periodo che va da novembre a maggio/giugno nelle regioni del Nord, a Otjozondjupa e a Omaheke.
Si raccomanda di mangiare solo cibi cotti di recente, bere solo bevande sigillate o in lattina, non comprare cibi o bevande da ambulanti, evitare il ghiaccio. Solo la frutta che si sbuccia può essere mangiata cruda. È comunque consigliabile dotarsi una scorta di medicinali contro le malattie ricorrenti del turista, quali stati febbrili, mal di testa, problemi intestinali ecc.
La situazione sanitaria è molto buona a Windhoek, così come le strutture ospedaliere della capitale e la reperibilità dei farmaci. In caso di particolare necessità si può far ricorso alle strutture sanitarie del vicino Sudafrica. Non esistono difficoltà per rimpatri d’emergenza. Si consiglia comunque di stipulare, prima di intraprendere il viaggio, un’assicurazione sanitaria che preveda oltre alla copertura delle spese mediche, anche l’eventuale rimpatrio aereo sanitario d’emergenza o il trasferimento in altro Paese.
Per l'importazione temporanea di fucili da caccia è necessario richiedere un permesso che viene rilasciato dalle Autorità doganali al momento dell'ingresso nel Paese.
Per il noleggio di una macchina in Namibia sono necessari i seguenti documenti:
I guidatori addizionali devono avere 21 anni, una patente di guida valida e una carta di credito.
La guida è a sinistra, il volante è a destra, come in Gran Bretagna. Il limite di velocità è di 120Km/h sulle strade asfaltate, 100km/h sulle strade sterrate (ma occorre grande prudenza) e 60km/h nei centri abitati.
Il tour operator consiglia di controllare eventuali escursioni acquistate in loco da organizzazioni non ufficiali e da privati e, in ogni caso, resta inteso che il nostro corrispondente locale non è responsabile per i disservizi causati dall’acquisto delle stesse.
Al momento del check-in in un hotel solitamente viene richiesta la carta di credito a garanzia e viene bloccata una determinata somma a titolo cauzionale. Ciò è totalmente slegato dal pagamento dei servizi effettuato dal tour operator ed è una prassi molto comune a livello internazionale. La carta di credito del cliente viene richiesta laddove l'hotel disponga di servizi opzionali a pagamento, quali il minibar, la TV via cavo, boutique o ristoranti, qualora cioè sia possibile acquistare e di conseguenza far addebitare gli importi da saldare al momento del check-out.
Alla base di quasi tutti i piatti tipicamente namibiani, c'è il prorridge di mais chiamato pap, servito con lo stufato piuttosto saporito. Gli amanti della carne in Namibia si leccheranno i baffi. Una delle prime parole che si impara andando in Namibia infatti è braai, ovvero barbecue, molto popolare e parte integrante dello stile di vita locale. Il cibo è uno degli ambiti dove si nota maggiormente l'influenza tedesca: hot-dog, salsicce e birra sono pane quotidiano.
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