Storia e cultura

Aruba, lo testimoniano i reperti archeologici, è abitata dal millennio precedente la nascita di Cristo: i Caiquetio, originari del Venezuela, probabilmente raggiunsero Aruba a bordo delle canoe utilizzate per la pesca. Cacciavano, pescavano e coltivavano la terra, iniziarono a insediarsi nelle zone costiere e si concentrarono in cinque grandi villaggi.

Li scoprirono così gli Spagnoli, quando sbarcarono sull'isola nel 1499. Non fu un incontro pacifico: gli Europei assoggettarono la popolazione locale e la impiegarono nella lavorazione agricola e nelle miniere dell'isola caraibica di Hispaniola. Dopo 137 anni di dominazione spagnola si fecero avanti gli Olandesi, che ritenevano Aruba un avamposto strategico dal punto di vista commerciale e militare: a seguito di decenni di contese, Aruba divenne ufficialmente parte delle Antille Olandesi nel 1845.

Solo nel 1986 l’isola ottenne lo “statuto speciale” rivendicato dalla popolazione locale: ad oggi è un Paese autonomo all’interno del Regno dei Paesi Bassi, in qualità di nazione costitutiva.

È così che la cultura di Aruba riflette l'eredità dei popoli che nei secoli vi si sono avvicendati: dalle pitture e incisioni rupestri dei Caiquetio, passando per le rovine delle miniere d'oro e per l'infinità di festival e manifestazioni che celebrano la cultura delle popolazioni caraibiche e dei mix generati dall'incontro con gli Europei e i Sudamericani.