Gestione Emergenza Covid-19 - Aggiornamento 18 gennaio 2021
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Il paese si sviluppa lungo una penisola di 11.500 km quadrati che si estende a Nord nel Golfo Arabico. Vanta 563 km di costa ininterrotta.
Il Qatar, al pari degli altri paesi della regione del Golfo, è caratterizzato da un clima desertico. Durante la stagione estiva, che va da maggio a settembre compreso, la temperatura massima supera i 50°C, con punte del 90 per cento di umidità; nei mesi da dicembre a marzo la temperatura minima può scendere fino a 5°C.
A causa della elevata temperatura e delle tempeste di sabbia che possono verificarsi nei mesi estivi, il periodo più consigliabile per recarsi nel Paese è da novembre ad aprile.
Alla luce dell'emergenza sanitaria in corso, ciascun Paese sta adottando misure restrittive e preventive in continua evoluzione. Si raccomanda pertanto di consultare il sito Viaggiare Sicuri: http://www.viaggiaresicuri.it/country/QAT
Nella valigia per partire per il Qatar non possono mancare gli abiti leggeri, possibilmente ampi, non trasparenti né succinti, senza dimenticare abiti che coprano per intero braccia e gambe. È necessario ricordare che il Qatar è un Paese arabo: per quanto tollerante, nei luoghi pubblici, e soprattutto in contesti come i luoghi sacri, è bene mostrarsi rispettosi della cultura della popolazione che ci ospita. Per le donne può essere una soluzione risolutiva portare con sé sciarpe, foulard o pareo in cui avvolgersi e coprirsi il capo all'occorrenza.
Il bikini e l'abbigliamento da spiaggia sono accettati nei pressi delle piscine degli hotel ma non nei luoghi pubblici della città. Il topless, inoltre, è severamente vietato, ma anche i costumi succinti non sono visti di buon occhio.
Non bisogna dimenticare di mettere in valigia un cappello, da indossare soprattutto nelle ore più calde, occhiali da sole e una buona crema solare ad elevata protezione. È bene portare sempre con sé foulard e maglie a maniche lunghe, sia per la visita dei luoghi sacri, sia per le escursioni nel deserto, con le sue variazioni termiche tra giorno e notte, sia per la forte aria condizionata in uso nei luoghi pubblici.
Secondo i rilevamenti archeologici, la presenza umana nella penisola del Qatar risalirebbe a 50.000 anni fa: nell'Età della Pietra si svilupparono piccoli insediamenti sulla costa e dei siti per la lavorazione della selce. Sono stati scoperti, tra gli altri, oggetti in ceramica dalla Mesopotamia e dall'Arabia settentrionale (databili intorno al 5.000 a.C.), incisioni rupestri, tumuli e una grande città risalente al 500 a.C. circa presso Lusail, 15 chilometri a Nord di Doha. Nel corso della storia, la penisola è stata attraversata da tribù nomadi, con accampamenti stagionali localizzati attorno alle fonti d'acqua. Le condizioni aride del deserto facevano sì che gli insediamenti più permanenti si concentrassero comunque lungo le coste, dove le attività come la pesca, la raccolta delle perle e il commercio a bordo dei dhow rappresentavano una risorsa importante.
La posizione privilegiata lungo la millenaria via che collegava Oriente e Occidente attraverso il Golfo rese il Qatar un prospero snodo per gli scambi commerciali di una vasta gamma di merci, tra cui prodotti locali come perle, pesce essiccato, tessili e la porpora. Le attività commerciali esposero il Qatar a numerose influenze esterne. In particolare, la penisola fu colpita da dispute territoriali tra le tribù del Golfo. Le costanti lotte di potere e le guerre determinarono il mutamento continuo degli equilibri della regione. Ad Al Zubarah (nel Nord-Ovest del Qatar) si insediarono mercanti provenienti dall'Iraq meridionale e diverse tribù qatarine si stabilirono nel Bahrain: all'epoca, migrazioni come queste erano all'ordine del giorno.
La posizione strategica del Qatar ha attirato l'attenzione anche di potenze marinare lontane, compresi i Portoghesi, che vi regnarono dal 1517 al 1538. La crescente presenza dell'impero britannico nel Golfo e il desiderio di assicurare un passaggio sicuro al proprio commercio con l'India condusse al trattato del 1820 tra la Compagnia britannica delle Indie Orientali e gli sceicchi delle aree costiere, compreso il Qatar. L'espansione dell'Impero Ottomano nell'Arabia orientale determinò, nel 1872, l'accettazione della sovranità ottomana da parte del Qatar, il quale concluse nel 1916 un trattato con la Gran Bretagna per portare la penisola nel cosiddetto sistema dei "trattati", accanto al Bahrain e ai sette membri costituenti degli Emirati Arabi Uniti. In altre parole, in cambio della protezione militare, il Qatar rinunciò alla propria autonomia negli affari esteri.
Anche se il Qatar soffrì della crisi per il collasso del commercio di perle negli anni 20 e la depressione globale all'inizio degli anni 30, di lì a poco l'interesse internazionale per il Golfo si sarebbe intensificato con la scoperta del petrolio. Nel 1935 venne accordata una concessione di 75 anni alla Qatar Petroleum Company e nel 1940 a Dukhan, sulla costa occidentale, si scoprì petrolio di alta qualità. La produzione fu tuttavia ritardata dalla Seconda Guerra Mondiale e le esportazioni di petrolio non iniziarono che nel 1949. Le esportazioni petrolifere segnarono un punto di svolta per il Qatar. Negli anni 50 e 60 vennero sviluppate le prime infrastrutture statali e i primi servizi pubblici. Quando la Gran Bretagna si sottrasse ai propri impegni a Est di Suez, nel settembre del 1971 si spianò la strada per l'indipendenza e l'autonomia dello stato del Qatar.
Anche la scoperta di uno dei più grandi giacimenti di gas naturale, nell'area del North Field, ha determinato il rapido sviluppo del Qatar negli anni recenti. Ora il Qatar si configura come una società moderna e avanzata che riveste un ruolo primario internazionale in aree molto diverse tra loro, dal settore del gas e del petrolio, al business, alla finanza e alla cultura, dall'istruzione e la sanità allo sport e all'aviazione. Sulla base della National Vision 2030, il progetto del Qatar per lo sviluppo futuro, i piani sono ancora più ambiziosi: il Paese sta cercando di costruire sulle fondamenta dei suoi successi e di consolidare il proprio ruolo di leader globale per eccellenza socioeconomica e sostenibilità.
La società tradizionale del Qatar era organizzata su base tribale. Ciascuna tribù si muoveva sul proprio territorio e viveva sotto il comando di uno sceicco, figura che rimaneva al potere fino a che riusciva a mantenere il rispetto e la fedeltà della propria gente. La tribù beduina, detta qabila, comprendeva gruppi parentali allargati che in comune avessero un antenato; il legame alla tribù era forte poiché, per necessità e cultura, non era vincolata dal possesso del territorio.
I beduini seguivano un preciso codice d'onore e lealtà, i cui valori più forti erano l'obbedienza, la generosità e l'ospitalità, che ancora oggi si può apprezzare presso gli abitanti del Qatar. Uomini e donne vivevano separati nei beit, tende fatte con pelli e lana di capra che disponevano di un arredamento a dir poco essenziale. Nella cultura tradizionale beduina gli uomini si prendevano cura del bestiame mentre le donne si occupavano dei bambini, di allestire gli accampamenti, della tessitura dei tappeti e della raccolta di radici, erbe e bacche. Le decisioni più importanti della tribù venivano prese collegialmente, chiunque poteva rivolgersi allo sceicco e aveva diritto a far ascoltare le proprie opinioni. Questo schema di consultazione si riflette, ancora oggi, nel majlis, luogo di incontro dove ci si riunisce per discutere dei temi d’attualità.
L’osservanza dell’Islam, comprese le preghiere cinque volte al giorno, è un aspetto centrale della vita quotidiana dei qatarini. Il calendario è scandito da eventi importanti come il mese sacro di Ramadan e le festività di Eid Al Fitr ed Eid Al Adha.
I riti comunitari sono un aspetto fondamentale del patrimonio culturale delle società beduine, o che da esse derivano. In passato era consuetudine, al calare della sera, che gli uomini si riunissero in una delle tende, di solito quella dello sceicco, per bere il caffè, raccontarsi storie, recitare poesie o ascoltare la musica del rababah, tradizionale strumento a una sola corda.
L'amore per la poesia è tramandato ancora oggi: non è raro che uomini e donne recitino poesie tradizionali, che affrontano temi quali l’eroismo, l’amore, la natura, la saggezza, anche tinte da un certo sarcasmo. La musica popolare, con percussioni e tamburi, viene ancora suonata in numerose occasioni, specialmente nel corso di banchetti e feste, accompagnata da canti e dalle coreografie dei danzatori con le spade.
Durante il Ramadan, nei paesi di religione islamica si pratica il digiuno (Sawm) per l'intero periodo pertanto è proibito mangiare, bere e fumare dall'alba al tramonto per concentrarsi sul proprio rinnovamento spirituale. Il digiuno non è facile da sopportare, perciò chi può rallenta il ritmo. Ricordiamo che durante il Ramadan l'orario di lavoro nel paese subisce lievi variazioni, ristoranti e punti ristoro saranno chiusi fino al tramonto.
Ciò nonostante i ristoranti negli alberghi resteranno aperti durante il giorno e pasti e le bevande vengono servite in aree riservate ai non musulmani; per dimostrare solidarietà e rispetto, bisogna evitare di mangiare o bere in pubblico davanti a persone che praticano l'astinenza e rispettare sempre il momento della preghiera islamica. Centri commerciali e tradizionali Souq seguono un orario differente rispetto agli altri periodi dell'anno e di solito chiudono in mattinata, per riaprire dopo il tramonto.
Quando le ombre si allungano e il tramonto si avvicina, la vita ritorna a scorrere intensa e gli aromi riempiono le strade per onorare l'iftar (la cena dopo il digiuno). Durante questo mese l'operatività di alcuni tour ed escursioni potrebbero essere modificati senza alterarne in alcun modo il contenuto. Un'esperienza unica nel suo genere e soggiornare durante La Festa della Rottura (Id al-Fitr), festa di più giorni che segna la fine dei 30 giorni di Ramadan e l'inizio del nuovo mese lunare.
In questo paese, per la loro filosofia cosmopolita, sono molto tolleranti verso l’abbigliamento (soprattutto quello femminile) occidentale ma durante il Ramadan, per una forma di rispetto verso la popolazione locale si consiglia di indossare in pubblico un abbigliamento più consono.
Nel 2021 il mese del Ramadan sarà celebrato dal 12 aprile - 11 maggio
La valuta è il Riyal (QR o QAR).
Gli sportelli bancomat sono facilmente reperibili ovunque e la maggior parte dei negozi e dei ristoranti accetta le carte di credito dei maggiori circuiti.
La lingua ufficiale è l'arabo. L'inglese è largamente parlato e compreso.
L'ora locale in Qatar è GMT+3, per cui si calcolano 2 ore avanti rispetto all'Italia. Non vi è ora legale.
220/240 volt, AC 50Hz. Le prese sono a 3 poli, 13 ampere (come nel Regno Unito).